Interviste post gara

Verso Siena con Camillo Bianchi

Stefano Stefanini
09.11.2018

Ciao Camillo, nel post partita di sabato, il coach ha detto “ho visto le facce giuste, come non poche volte avevo visto in trasferta quest’anno” e Iarde mi ha fatto capire che giocando con squadre forti è più facile avere quelle facce. La domanda è, in un campionato che sembra essere molto equilibrato, dove non ci sono molte big che possano farci da stimolo e dove le sorprese son sempre dietro l’angolo, rischiamo grosso se non riusciamo ad avere le facce giuste sempre?

E’ vero che il campionato è molto equilibrato, ma è anche innegabile che giocare su certi campi con grande tifo, da più spinta anche a noi. Quando andiamo su altri campi di squadre meno blasonate, con ambienti non caldissimi come Vigevano, dobbiamo esser bravi a trovare le motivazioni dentro di noi, altrimenti si rischia con qualunque avversaria.

Sabato nella sua intervista in sala stampa il coach ha parlato di “qualche giocatore che non è stato all’altezza delle sue capacità”, allora domando non è che avendo un giocatore in gran forma come Francesco Fratto, qualcuno si senta un po’ deresponsabilizzato?

Io non credo perché la squadra è formata da dieci giocatori e dallo staff, quindi se abbiamo un giocatore che fa così bene, noi siamo grati a lui, ma anche lui deve essere grato a chi gli ha consentito di farlo, dal preparatore atletico, al fisioterapista, al coach a chi gli ha consentito di allenarsi al meglio. Lui deve essere da stimolo per gli altri e aiutare gli altri a crescere. Poi ci tengo a sottolineare che è facile giudicare bene chi ha buone statistiche, ma ci sono cose che dai numeri non si vedono, ma che contribuiscono al buon rendimento della squadra, come una buona difesa, o come il lavoro che ragazzi come Molteni, Riva e Bazzano, che pur giocando meno ci danno un enorme aiuto negli allenamenti, il merito di ciò che fa chi va in campo è anche loro. Poi parlando di rendimento dei singoli bisogna dire che è normale che durante il campionato si abbiano alti e bassi, magari succede meno a giocatori esperti in categoria, come Francesco, come Persico o come Iardella, per gli altri molto spesso il rendimento è condizionato dall’approccio al match, se buono va tutto bene, ma se non va diventa tutto più difficile.

Avrete studiato molto i senesi in questi giorni, ma questa squadra è davvero così debole come ci dicono i numeri che ha fatto finora?

Siena è una buona squadra, viene da un campionato di C Gold, che anno passato è stato di livello alto. Come ha dimostrato con Pavia e a tratti con la Fiorentina mercoledì, non ci stanno mai a perdere, non ha stelle in squadra, giocatori di riferimento, è un gruppo omogeneo che cerca di tirare fuori il massimo da tutti i giocatori, ad esempio Olleia si sta sacrificando, coprendo due o tre ruoli è in buona forma fisica e sta ottenendo buoni risultati, stanno facendo bene anche Imbrò e Pucci e dalla panchina si possono alzare giocatori come Bianchi che se in serata, può far molto male dalla distanza , o Nepi che conosco bene avendo giocato insieme nel Costone in B, è un giocatore di rottura e se trova il ritmo giusto diventa giocatore importante per la categoria, quindi Siena non va assolutamente sottovalutata.

Cosa ti fa più paura, la voglia dei senesi di uscire da questa situazione, o il rischio di sottovalutare l’avversaria e magari non avere le facce giuste come dice il coach?

Siena sicuramente non vuol tornare in C e quindi lotterà su ogni pallone, ma non sono molto d’accordo, o non completamente sul fatto che noi in trasferta non abbiamo le facce giuste. Se analizziamo le partite, ad Oleggio siamo arrivati dopo uno sforzo notevole per battere una Fiorentina della quale stiamo vedendo il valore assoluto, si forse c’ è stato qualche passaggio in cui ci siamo un po’ cullati sugli allori, ma l’impegno c’è sempre stato. A Cecina poi non si può parlare di trasferta, partita anomala, Vigevano l’abbiamo affrontata molto bene, quindi siamo in una fase di evoluzione che ci deve portare ad avere il massimo rendimento anche in trasferta. In casa sarà senz’altro più facile, grazie alla Marea e alla spinta del nostro pubblico, ma dobbiamo lavorare a livello mentale, per far bene anche in trasferta, iniziando da Siena.

Grazie Camillo

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