Cronache delle altre

Omegna sesta sinfonia, restano solo Milano e Firenze a due punti

Stefano Stefanini
01.11.2017

Molte emozioni in questo mercoledì, con quattro match che si decidono nei secondi finali. 

Omegna più forte anche della sfortuna, ancora una volta infermeria piena, ma l’out Simocelli , le assenze di Di Pizzo e Milani e Fratto in campo con la febbre, non impediscono ai rossoverdi di travolgere un sempre più inguaiato Varese. 80 a 62 il finale di una partita che ha visto in campo una sola squadra, dopo 14’ il vantaggio dei locali era già sopra quota venti, con Varese che nei primi due quarti tira miseramente col 28% dal campo.  Omegna controlla agevolmente il match, con Varese che non varca mai il meno 15. Il play Villa costretto a stare in campo tutta la partita , non fa rimpiangere Simoncelli e chiude con 17 punti , 7 rimbalzi e 9 assist, Arrigoni l’assiste con 16 punti e 7 rimbalzi e Torgano sta recuperando la forma migliore, 13 punti con 2 su 2 da due e 3 su 5 da tre. Omegna con la sesta vittoria consecutiva dimostra di essere nettamente la squadra più forte del girone, Varese sempre più in crisi vede avvicinarsi la zona playout.

Nel big match ci si aspettavano i fuochi d’artificio fra due attacchi fortissimi ed invece Milano la spunta su Montecatini soffrendo molto e con un bassissimo 57 a 54. Montecatini domina ai rimbalzi, con Petrucci che ne prende 11 e Centanni 9 e con Galmarini che segna a raffica nei primi minuti, chiuderà con 18 punti, ma Milano pare mettere subito un ipoteca sulla partita e a metà secondo quarto è sul più 19. Con Laudoni in stand by ci pensa Eliantonio a trascinare i suoi, anche per lui saranno 18 i punti a fine match, ma nel giro di 10’ blackout dei milanesi e rientro di Montecatini con un parziale di 23 a 1 . Da li in avanti è una gara a chi sbaglia di più, nei restanti 14’ si segnerà infatti solo 19 punti da una parte e 13 dall’altra. Nei minuti finali Milano con una bomba di Santolamazza si porta sul più 7, ma i termali reagiscono e si riportano a meno tre e sul filo della sirena sbagliano con Galmarini la bomba del possibile overtime. Milano continua ad inseguire Omegna staccata di 2 punti, Montecatini ora è più lontana, a meno 4.

Incredibile partita a Borgosesia, tre quarti super dei padroni di casa con 79 punti segnati e 64 subiti, ma in questo folle sport davvero non è mai finita, la Fiorentina fino ad allora infilata impietosamente dagli attacchi dei padroni di casa, riesce a serrare le linee difensive, per 3’ si segna pochissimo ed il divario rimane invariato, poi negli ultimi 6 minuti con il tiro da tre i viola ribaltano il risultato, dalla distanza colpiscono due volte Genovese, 10 punti in questo finale dei 19 totali con 5 su 9 da tre, Berti che chiuderà con 15 punti e 5 assist con 3 su 4 dalla distanza e Mazzucchelli e con un parziale di 20 a 5 si riporta in parità a 1’15’’ dal termine. I padroni di casa accusano il colpo, perdono un paio di palloni e mandano in lunetta Genovese, che non sbaglia, mentre Magrini , il migliore dei suoi con 22 punti, sbaglia il tiro della possibile parità, 90 a 92 e Fiorentina che rimane al secondo posto dietro Omegna, con Valsesia che a quota sei in classifica si mangerà le mani fino ai gomiti per l’occasione sprecata.

Pavia continua ala sua rincorsa alle prime piazze, battendo molto faticosamente, 68 a 72, un Moncalieri che di partita in partita sta crescendo. Partita equilibratissima con le due squadre che si alternano al comando senza mai andare oltre il più 6. Si decide nel finale dove negli ultimi 3’ minuti non si segna più, i torinesi pagano la giovinezza bruciando le proprie occasioni con alcune palle perse e dall’altra parte Fabio Di Bella sbaglia un paio di conclusioni che potevano chiudere prima il match. Nelle fila dei padroni di casa, brilla l’ultimo arrivato dal mercato il colored Emmanuel Enihe, un classe 98, che segna 17 punti con 3 su 5 da tre  con 15 rimbalzi, dall’altra De Min il migliore con 18 punti e 5 rimbalzi. Pavia sale a quota 8 in classifica, mentre la PMS resta a quota 2.

Si affolla la piazza a quota 6, con San Miniato che raggiunge Cecina espugnando il Palapoggetti per 67 a 69. Partita anche questa sempre sul filo dell’equilibrio, con i padroni di casa che partono bene andando sul più 10 ad inizio secondo quarto, con Gigena che colpisce la difesa avversaria ben spalleggiato da Gaye e Spera. San Miniato reagisce subito ed in tre minuti riaggancia i cecinesi. Partita poi che rimane sempre in equilibrio e solo nel finale, San Miniato allunga sul più 6, prima con una bomba e poi con un tiro da due di Tempestini, in un altalena di bombe Lberati fa meno 3, Zita di nuovo più 6 e ancora Gigena firma il meno 3. Mancano 1’20’’ al termine, quando va in lunetta Tempestini, che glaciale fa due su due, dall’altra parte Biancani fa uno su due, ma Turini prende il rimbalzo offensivo. Dopo il timeout di Montemurro, Gigena firma la parità a 21’’ dalla sirena. Timeout ospite e Barsotti prepara bene la giocata dei suoi, Tempestini da l’assist a Giacomelli che realizza il canestro della vittoria. I migliori, Gigena con 20 punti e 8 rimbalzi per Cecina e Tempestini per gli ospiti con 15 punti e 4 assist.

La Sangiorgese affoga la delusione della sconfitta casalinga con Moncalieri andando a vincere 65 a 72 ad Oleggio, risale così la china arrivando a quota 6 in classifica, lasciando i novaresi a quota 4. La Sangio vince la partita con il tiro dalla distanza, 59% (13 su 22), con Bianchi e Tassinari protagonisti, 22  e 21 i punti segnati con 5 su 7 e 5 su 9 da tre, dato che compensa gli scarsissimi 26% da due ed il 58% dai liberi. Tiro da tre che invece condanna i padroni di casa , solo 19% con 3 misere realizzazioni, dato non compensato dal buonissimo 59% da due. Nonostante ciò Oleggio dopo una brutta partenza riesce a rientrare in partita e a giocarsela fino quasi alla fine. A 5’ dal termine due bombe di Bianchi e Falconi scavano un solco (più 9) che gli uomini di coach Passera non riusciranno più a colmare.

Libertas Livorno in crollo verticale, contestata dai tifosi, crolla pesantemente anche ad Empoli, 101 a 60 il finale. Labronici che resistono sotto la doppia cifra di svantaggio solo per 10’ e al 13° son già sotto di 23. Tutto troppo facile per Empoli che da spazio a tutti i giovani della panchina. Empoli interrompe la serie negativa e sale a quota 6, mentre Livorno rimane mestamente inchiodata a quota zero.

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