"Difendiamo" il sogno playoff

Stefano Stefanini
22.11.2017

Tre partite in casa nelle prossime quattro potrebbero essere il trampolino per spiccare il volo verso un traguardo importante

Siamo quasi ad un terzo di campionato e dopo una prima parte di calendario che ci ha visto quasi sempre opposti o alle grandi favorite o alle squadre di bassa classifica, abbiamo ora di fronte quattro confronti diretti con squadre che occupano quella affollatissima zona centrale, in cui molto probabilmente si lotterà per raggiungere i quattro posti per i playoff e per evitare i playout, visto che le prime quattro posizioni difficilmente sfuggiranno alle squadre che attualmente li occupano.                                                                  

Il bilancio dei gialloblu di coach Andreazza è per adesso positivo, cinque vittorie e quattro sconfitte, un più uno in media inglese che porterebbe ad una proiezione di 32 punti finali, quota da playoff al 90%.     

Vediamo allora come ci approcciamo a questo ciclo che, come vedremo, potrebbe essere molto importante per capire cosa potremo fare in questo torneo, chiaramente manca ancora molto e nulla potrà essere irreversibile, ma un impronta alla stagione potrebbe arrivare da queste partite.                                               

Siamo usciti da tre match con due big, Fiorentina e Omegna e quello con una malconcia Libertas Livorno, da queste partite, forse per la voglia di confrontarsi a viso aperto con le grandi, forse per loro bravura o per eccessiva sufficienza nel caso di Livorno, è emerso un calo della nostra intensità difensiva, vista per quasi tre quarti a Firenze, solo per due con Livorno e molto poco a Omegna.                                                            

Il calendario ora ci mette davanti Sangiorgese in casa, gara fondamentale, loro vengono da tre sconfitte consecutive e saranno a loro volta vogliosi di rivincita, guai a sottovalutarli hanno talento e tanta freschezza atletica, non ingannino i sei punti in classifica, a seguire San Miniato fuori, sarà uno scontro da scintille, dove solo chi sarà più duro, più agguerrito uscirà vincitore e poi la doppia casalinga con Empoli e Oleggio, due bestie nere per noi, Empoli con cui abbiamo vinto solo due volte su otto incontri e Oleggio con cui abbiamo disputato forse le più brutte partite da quando siamo in B e che ci ha battuto quattro volte su sei, quindi non sarà una passeggiata. Chiuderemo il girone di andata con la proibitiva trasferta a Milano e Montecatini in casa.

Vincere le quattro gare casalinghe, o portare comunque a casa quattro successi, ci consentirebbe di girare a quota 18, mettendo fieno in cascina in vista di un girone di ritorno sulla carta più difficile. Si perché nel girone di ritorno delle sole sette gare casalinghe, tre ci vedranno ospitare avversarie difficilissime come Fiorentina, Omegna e Milano e avremo molti scontri diretti lontano dalle mura amiche.                                                          

Ma per vincere queste partite si deve essere capaci di dare il massimo, di sfruttare al meglio le nostre prerogative e questa squadra non può prescindere dalla difesa, da quella cattiveria agonistica spesso menzionata dal coach, non possiamo pensare di giocare a chi fa più punti contro squadre tecnicamente più attrezzate di noi. Insomma bisogna tornare ad essere, parafrasando un vecchio film di Ettore Scola, “brutti, sporchi e cattivi”, solo così potremo essere anche vincenti.

Quando ci affidiamo alle soluzioni individuali e proviamo a farci belli, usciamo perdenti, come dimostra il valore sempre basso degli assist nelle nostre sconfitte e viceversa. Lo abbiamo sempre detto che questa è una squadra in cui anche il piccolo contributo di colui che rende meno è essenziale, una squadra dove tutti debbono esser protagonisti, chi per un assist, chi per una bella difesa su un avversario difficile, chi per un fallo speso al momento giusto, chi recupera una palla vacante o un rimbalzo in attacco, o chi dalla panchina incita i compagni. Colui che avrà il tabellino più ricco saprà di averlo non per solo per le proprie capacità, ma per tutto quel lavoro sporco che i compagni hanno fatto.

Questa è la squadra che dopo i mugugni estivi, da “siamo tutti coach di basket”, ha saputo far innamorare il pubblico piombinese, questa è la squadra che gli ultrà vogliono e per la quale si sgolano ogni volta. Quindi da domenica ragazzi di nuovo  a testa bassa, occhi della tigre e cuore in mano, dobbiamo far vedere agli avversari chi siamo, perché ….. quando alle sei suona la sirena “il Piombino paura non ne ha” !!!

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