Cronache delle altre

Playoff e playout; "Tutte a gara 5"

Stefano Stefanini
06.06.2021

Nessun verdetto per le squadre dei nostri gironi, tutto rimandato a mercoledì

Omegna batte Agrigento, dopo aver subito per due quarti e prenota il volo per la Sicilia. Pesantissima assenza per i siciliani, non è della gara il super bomber Saccaggi, autore di 86 punti nelle prime tre sfide, quasi il 40% dei punti segnati dagli uomini di coach Catalani ai piemontesi. Un assenza che, su un organico corto, peserà in modo determinante. Infatti per due quarti i viaggianti mascherano questa assenza con una buonissima prova dei due lunghi Rotondo e Chiarastella, 11 e 9 punti per loro, sotto l’abile regia di Grande, ma i punti mancano, come dimostrano i soli 34 a referto, però con tanta intensità difensiva e un Omegna in serata di scarsa vena offensiva, riescono a comandare il match fino al riposo lungo. Nel primo quarto non vanno mai oltre il più 7, quarto che termina 11 a 16, ma nel secondo, toccano più volte il più 11, chiudendo sul più 8, 26 a 34. Alla ripresa è un'altra partita e come era accaduto in gara tre, coach Andreazza, negli spogliatoi, è evidentemente riuscito a scuotere una squadra che per due quarti era apparsa molle. Ci pensano Procacci, con tre bombe e Balanzoni a ribaltare il punteggio subito in avvio, dal meno 7 a più 4 in meno di 4’. Agrigento accusa il colpo e chiuderà il quarto a meno 10, sul 53 a 43, con un parziale subito di 27 a 9. Omegna entra in controllo della gara e gli isolani, complice anche la stanchezza, a metà quarto perdono anche Rotondo per falli e alzano quindi bandiera bianca, riservando le forze alla sfida decisiva. Omegna tocca anche il piò 18 e chiude vittoriosa per 74 a 60. Per i locali Balanzoni doppia doppia, con 17 punti e 13 rimbalzi, Prandin 17 punti e Procacci 13, per gli ospiti, Rotondo 16, Chiarastella 14, Veronesi e Grande 12.

Livorno riesce nell’impresa, espugna Bernareggio e riporta la qualificazione al Palamodigliani. Però sulla bilancia degli assenti/presenti, due pesi enormi sbilanciano subito il confronto dalla parte dei libertassini, infatti nelle fila dei bianco vinati, rientra, dopo una lunghissima assenza, Castelli, in quelle dei lombardi invece è assente un big della squadra, Laudoni. Ancora una volta i locali riescono a dominare sotto le plance (49 a 36 i rimbalzi), ma stavolta non concretizzano nel pitturato, con un misero 39% da due. Ma più di ogni altra cosa, sprecano tantissimo dalla lunetta, con un sanguinoso 25 su 40 e perdono troppi palloni (20), dati che incidono molto sull’andamento della gara. Livorno mette subito la testa avanti, ma nel primo quarto Bernareggio ancora c’è e recupera, risalendo dal meno 7, al più 3, per chiudere sotto di un solo punto, 19 a 20. Nel secondo, grazie anche alla grande efficacia nel tiro da tre, Livorno, dopo la metà quarto, riesce a scrollarsi di dosso gli avversari, toccando il più 12 e andando al riposo in vantaggio sul 34 a 44. Nel terzo quarto, dopo il più 14 labronico, primo tentativo di reazione di Bernareggio, che rimonta fino a meno 6, grazie principalmente al migliore dei suoi, Aromando, che chiuderà il match con 16 punti e 9 rimbalzi. Lvorno risale però subito a più 14 e chiude il quarto sul più 9, 54 a 63. Ancora più 14 dopo 1’30’’, ma qui l’attacco livornese si blocca e Quartieri trascina i suoi all’ennesima rimonta, meno 3 a 4’ dalla sirena. In un convulso finale però questa sarà l’unico momento in cui saranno a distanza aggancio e pur con molta fatica, la squadra di coach Garelli porta a casa il risultato, 82 a 87 il finale. Per i lombardi si segnalano anche Quartieri, 15 punti, 4 su 6 da tre e 7 assist, Tsetseruokou, 14 punti e 10 rimbalzi e Gatti 12 punti. Fra gli ospiti, Ammannato, 22 punti, 9 rimbalzi e 5 assist e Salvadori e Ricci con 14.

Cecina raccoglie tutte le forze rimaste e riporta a casa la gara decisiva, battendo meritatamente Ozzano, con una gara in cui conduce per 39’, per rischiare grossissimo solo nel finale. A risolvere i problemi offensivi di Cecina, ci pensa un super Bartoli (foto in copertina), che si carica sulle spalle quasi tutte le responsabilità offensive, comprese quelle decisive nel finale di gara e segna 27 punti, con 10 su 14 da due e 5 assist. Cecina parte subito forte, 8 a 0 dopo 2’30’’, 14 a 3 dopo 7’, 17 a 4 dopo 8’, 22 a 8 dopo 9’ e al riposo va sul più 11, 11 a 22. Nel secondo parziale, sembra addirittura poter già chiudere il match quando, al minuto 17, va sul più 20, con 39 punti segnati, ma tre soluzioni da tre punti degli ospiti, riaprono la partita, si va al riposo lungo sul 31 a 43. L’avvio di terzo quarto, è tutto di marca Ozzano, 8 a 0 ospite, per il meno 4 al minuto 25. Una pronta risposta di Cecina, con Bechi e Bartoli, riallontana gli emiliani, che si riportano però con Mastrangelo e Bertocco, a meno 6 all’ultimo riposo, 47 a 53. Nel quarto finale, gli ospiti accusano la stanchezza e pagano dazio ai falli dei lunghi, così la squadra di coach Grandi risale fino a distanza aggancio, meno 2 a 7’30’’ dal termine, ma sempre Bartoli riporta Cecina a più 6. Arriva però un parziale di 7 a 0 per i locali, che mettano per la prima volta la testa avanti a 2’ dalla sirena. In un finale da cardiopalma, caratterizzato dalla bomba di tabella di Kursunov,  più 2 Cecina, dai botta e risposta, Bedin/Bartoli e Mastrangelo/Bartoli, arriva a 2’’ dalla fine, l’ingenuo fallo di Di Meco, che con i locali sotto di due, che tentavano un difficilissimo coast to coast, fa fallo e  manda in lunetta Mastrangelo, giocatore dalla buonissima mano e fra i più caldi, chiuderà con 21 punti. Ma in questi casi il pallone pesa davvero una tonnellata ed infatti il primo libero, incredibilmente non arriva nemmeno a sfiorare il ferro e quindi Cecina evita un drammatico overtime, da giocare con tutti i lunghi fuori per falli. Per i locali, da segnalare anche i 13 punti e 14 rimbalzi di Bedin.

Playoff e playout: "Chiusi è in finale"
Playoff e Playout: "Livorno sogna, Cecina piange"