Interviste infrasettimanali

Intervista a Mattia Venucci

Stefano Stefanini
27.01.2022

Dopo Empoli, Mattia e la squadra affrontano un periodo decisivo

Due annate entrambe molto travagliate, dal tuo ritorno, con risultati che non possono essere confrontati assolutamente con quelli del tuo primo anno in gialloblu. Come analizzeresti queste due stagioni? 

“Il mio ritorno a Piombino sicuramente me lo sarei aspettato più fortunato, lo scorso anno tra infortuni e pandemia è stato molto travagliato, ma alla fine abbiamo raggiunto la salvezza e mancato per poco i playoff, che per come si erano messe le cose sarebbero stati un vero e proprio miracolo sportivo. Per Quest’anno non mi voglio sbilanciare, abbiamo un mese e mezzo in cui si deciderà molto. Potremmo capire se soffrire fino all’ultima partita oppure pensare a qualcosa di più interessante e soprattutto qualcosa per cui è stata costruita questa squadra.”

Domenica si è vista, dopo una partenza non eccezionale, una grande reazione di carattere, una grande difesa e anche un po’ di cattiveria. L’impressione è che la nostra sia un ottima squadra dal punto di vista tecnico, ma faccia fatica a calarsi in un basket diverso, ovvvero quello più sporco e temperamentale, che vediamo di sovente nel nostro girone. Siete pronti a calarvi in una realtà diversa, come avete fatto con Empoli? C’è nella squadra la percezione che sia questa la strada da percorrere?

“Domenica abbiamo visto una squadra che ha saputo reagire nei momenti chiave della partita, partendo dalla difesa. È una cosa sulla quale stiamo lavorando. L’adattarsi a giocare così ogni tipo di partita non è una cosa facile, di solito è una cosa che viene naturale a chi è ai piani alti della classifica.”

So che, come ha sottolineato Mazza nella recente intervista, non è facile fare certe cose con gli spalti quasi vuoti e pochi tifosi a cantare per voi, ma il vedervi esultare convinti, domenica, in certi frangenti, è riuscito a far smuovere ed entusiasmare quel poco pubblico che c’era. Visto che purtroppo, a causa del covid, il panorama sugli spalti rischia di essere quello sempre, dovrete caricarvi sulle spalle anche l’onere di essere voi ad accendere la miccia ai tifosi, come negli anni buoni magari è successo a parti invertite. Cosa ne pensi riguardo a questo Mattia? Premesso che sei stato uno di quelli che domenica lo ha fatto.

“Per quanto riguarda il pubblico e la situazione che ormai viviamo da due anni, penso che per un giocatore sia un grande deficit. Giocando così, con una piccola cornice di pubblico, delle volte viene difficile accendersi, o far girare l’inerzia di una partita.”

Potremmo trovare una squadra in difficoltà per le positività al covid, non  pensi che sarebbe meglio cambiare queste regole ed evitare di giocare in queste condizioni, o forse è giusto andare avanti così? 

“Pavia non so se avrà delle assenza pensanti legate al periodo Covid che sta vivendo ma resta una squadra di prima fascia. Forse si troverà nella stessa condizione in cui noi siamo andati a Sangiorgese, ma una cosa è certa, non possiamo parlare di un campionato equo. Ci sono sempre troppe variabili a mio avviso che non dipendono dal campo.”

Con la classifica che abbiamo ogni partita è di un importanza fondamentale, in un mese di febbraio che dirà molto su dove potremo arrivare, due trasferte difficilissime Pavia e Vigevano e 4 sfide alla portata, contro Varese, Pielle e Cecina in casa e Borgomanero fuori. Un ciclo in cui non c’è poco spazio per errori, pena restare invischiati nella lotta salvezza, con quale spirito andate ad affrontare le prossime partite?

“Febbraio è un mese critico, che servirà per capire quale sarà la nostra prospettiva su questo campionato. L’atteggiamento per affrontare ogni partita deve essere quello più affamato possibile, non ci saranno le mezze misure, anche perché basta poco per trovarti invischiato in zona pericolo fino all’ultima giornata, dovendo poi sperare in una salvezza in extremis. Non è questo quello che noi vogliamo.”

Grazie Mattia

Recupero: Varese stende la Libertas
Presentazione 17à giornata